Hibiscus

Hibiscus (L., 1754) è un genere di piante della famiglia delle Malvaceae che comprende circa 240 specie.
Il nome deriva dal greco e probabilmente fu assegnato da Dioscoride, noto medico dell’antichità, vissuto nel I secolo d.C.
Il genere comprende piccoli alberi, arbusti e piante erbacee annuali o perenni.
Notizie precise sulla sua coltivazione ci sono state riportate da Ghislain de Busbeck, ambasciatore fiammingo alla corte di Solimano il Magnifico a Istanbul; durante la sua permanenza in Asia Minore studiò la botanica inviando in Olanda numerosi esemplari, tra cui l’ibisco.
Originario delle zone temperate dell’Asia, il genere è diffuso oggi anche in Europa, Nord America e zone tropicali.
Molto apprezzato nei Paesi del Centro America quali le Hawaii dove specie provenienti dalla Cina si sono incrociate con le specie endemiche hawaiane dando origine a delle piante spettacolari. Troviamo però grandi coltivazioni di ibisco anche in Australia, Nuova Zelanda.
Altre specie erbacee originarie del Nord America sono l’Hibiscus militaris dai larghi fiori campanulati colorati di rosa-crema, e l’Hibiscus moscheutos che hanno dato origine a varietà dai fiori dai colori rosso, rosa, bianco, giallo e arancione.
L’ibisco in Italia è, per antonomasia, l’Hibiscus syriacus, la specie ornamentale più diffusa, un arbusto a foglie caduche che fiorisce da luglio ad ottobre, molto diffuso in coltivazione come pianta ornamentale, nei giardini e come arredo urbano.
In Italia sono presenti inoltre, allo stato spontaneo:
• Hibiscus palustris (L.) R.T. Clausen,
• Hibiscus rosa-sinensis L.,
• Hibiscus trionum L.
Nell’Italia centro-meridionale si trova come specie spontanea, nelle scarpate o prode di fiumi l’Hibiscus roseus, bella pianta con alti steli ricoperti di grandi fiori di colore rosa vivo.
Abbastanza diffuso è anche l’Hibiscus palustris – in italiano ibisco palustre – pianta erbacea perenne a foglie caduche, originaria dell’Asia e del continente americano, che sviluppa fusti legnosi eretti, alti 80–150 cm, ricoperti da una sottile peluria, larghe foglie ovali, talvolta allungate o trilobate, verdi sulla pagina superiore, biancastre e tormentose sulla pagina inferiore, dentate; per tutta l’estate produce numerosissimi fiori a forma di imbuto, larghi 15–20 cm, di colore bianco o rosa, ma esistono anche ibridi con fiori rosso intenso. Per favorire una fioritura più abbondante si consiglia di asportare i fiori appassiti; in autunno la pianta perde completamente le foglie e talvolta tutta la parte aerea, che si svilupperà in maniera vigorosa la primavera successiva. In natura questi arbusti costituiscono larghe colonie, nei pressi di paludi o di corsi d’acqua lenti e poco profondi. In genere queste piante si sviluppano sulle rive di corsi d’acqua o di paludi, anche in vicinanza di acque salmastre, ma sono meno resistenti al freddo delle altre e difficilmente sopportano la siccità.
Le specie più utilizzate come piante ornamentali sono le numerose varietà di Hibiscus syriacus, rustiche e resistenti al freddo, a foglie decidue, fioritura estiva con fiori colorati di bianco, rosa, viola e lilla, coltivate anche ad alberello; e le varietà di Hibiscus rosa-sinensis, che vengono coltivate in piena terra solo nelle zone a clima invernale mite, con foglie ovali persistenti, di colore verde scuro lucido, fiori ad imbuto di colore rosso smagliante, che fioriscono uno alla volta dalla primavera all’estate.
L’Hibiscus syriacus viene utilizzato nei giardini e in vaso sui terrazzi, come alberelli isolati o per la formazione di siepi fiorite; l’Hibiscus rosa-sinensis può essere coltivato nei giardini solo nelle zone a clima mite, mentre nelle zone con inverni rigidi viene coltivato in vaso e ritirato in serra all’inizio dell’autunno.