Le Amaranthaceae sono una famiglia di piante a fiore che conta circa 160 generi, per un totale di più di 2400 specie. Molte di queste sono arbustive, fruticose o erbacee. Poche specie formano anche alberi e altre sono rampicanti. Si tratta di una famiglia distribuita ovunque nel globo; sebbene molte delle sue specie siano concentrate nelle regioni a clima tropicale, molte sono diffuse anche nelle zone fredde e temperate.
Secondo il sistema di Classificazione APG II (2003), la famiglia fa parte dell’ordine delle Caryophyllales; con questa classificazione, nelle Amarantacee sono state fatte confluire anche le specie tradizionalmente classificate all’interno della famiglia delle Chenopodiaceae, che era considerata una famiglia a sé stante. Fra queste vi sono specie di interesse agrario quali la Beta vulgaris, Chenopodium, Quinoa, Spinacia oleracea ed altre. Prima di incorporare le specie delle Chenopodiaceae, questa famiglia contava 75 generi e 900 specie. La principale differenza tra le Amaranthaceae e le Chenopodiaceae è che le seconde possiedono petali membranosi e stami spesso uniti tra loro a formare una struttura ad anello.
La maggior parte delle specie delle Amarantacee sono native dell’Africa e dell’America, anche se, nel complesso, la famiglia è distribuita nel mondo intero. Alcune di queste specie sono considerate piante infestanti, sebbene alcune particolari specie vengano anche coltivate a scopi ornamentali o alimentari, specialmente le specie appartenenti ai generi Alternanthera, Amaranthus, Celosia ed Iresine. Altre specie notevoli sono l’Amaranthus e le specie del genere Salsola. Queste ultime, come molti altri appartenenti alla famiglia, sono alofite, crescono cioè in prevalenza in suoli ricchi di sale.