Buddleja

Buddleja L., 1753 è un genere di arbusti e alberi sempreverdi o caducifoglie appartenenti alla famiglia delle Buddlejaceae (Scrophulariaceae secondo la classificazione APG II) notevoli per le infiorescenze i cui fiori si raccolgono in lunghe pannocchie.
Il nome del genere Buddleja deriva dal pastore inglese Adam Buddle (1662 – 1715), medico e botanico per passione nonché rettore nell’Essex. Il primo ad usare tale nome fu il dottor William Houston (1695 – 1733), medico e botanico scozzese, ma si è consolidato dopo che il naturalista svedese Linneo (1707 – 1778) lo usò (anche se storpiato) nei suoi cataloghi.
La forma tipica di questo genere è quella di un arbusto o di un piccolo albero.
La dimensione e la forma delle radici dipendono dall’altezza della pianta.
Il fusto può essere tomentoso (di tipo stellato, lanoso o anche glanduloso) e di sezione quadrangolare. L’altezza può andare da pochi metri a qualche decina di metri (alberi alti fino a 30 metri); normalmente la maggioranza delle specie sono sotto i 5 metri di altezza.
Le foglie a seconda della specie possono essere caduche o persistenti. Generalmente a disposizione opposta (raramente alterna). Sono brevemente picciolate e il più delle volte sono presenti delle stipole. I margini laminari sono interi o lievemente seghettati.
I fiori sono raccolti in infiorescenze di tipo cimoso, globoso o corimboso, ma anche pannocchie, spighe o capolini. Producono un odore persistente e mieloso.
I fiori sono tetrameri, ermafroditi e attinomorfi; il calice e la corolla sono concresciuti; in genere sono ricchi di nettare e spesso sono fortemente profumati.
Calice: il calice (tubuloso) finisce sempre con 4 denti.
Corolla: la corolla è tubulosa – campanulata e generalmente allungata. Termina con 4 lobi patenti.
Androceo: gli stami sono 4 con antere sessili (o subsessili) e sono inserite all’interno della corolla e quindi non sporgenti.
Gineceo: i carpelli sono 2 formanti un ovario supero.
Il frutto è una capsula biloculare e può contenere diversi semi minuti (in qualche specie anche diversi milioni). In alcune specie (classificate da qualche autore nel genere separato Nicodemia) la capsula è molle e carnosa dalla forma di una bacca.
L’area nella quale vivono le specie del genere Buddleja allo stato spontaneo è molto ampia: dall’Estremo Oriente all’America del Sud. In quest’ultima regione è diffusa la Buddleja globosa (originaria del Cile) una delle prime ad essere importata nei giardini europei. Dall’Asia invece provengono diverse specie native dell’Himalaya e del Giappone (oltre che dalla Cina). Si sono trovate specie anche nel Madagascar.
In Europa tutte le specie del genere Buddleja sono alloctone, ma si sono naturalizzate con grande facilità e sono considerate altamente invasive e da tenere sotto controllo dall’Unione internazionale per la conservazione della natura.
L’utilizzo principale delle specie di questo genere è nel giardinaggio per la formazione di gruppi arbustivi sui prati, contro i muri, o nei boschetti. L’introduzione delle prime specie, nel giardinaggio europeo, risale alla fine del Settecento. In genere nei giardini le “buddleje” sono disposte in modo sparso in quanto la forma (più arborea che arbustiva) si presta meglio ad una disposizione isolata.